Autism Plays Itself
Concorso                   

Autism Plays Itself

Janet Harbord

Un film girato nel 1957 al Maudsley Hospital, a Londra, segue i movimenti e il comportamento di bambini sotto osservazione per comportamento atipico. Nel presente, tre persone autistiche intervistate guardando il filmato, propongono nuove acute interpretazioni del comportamento dei bambini mentre esplorano il nudo ambiente della clinica. Attraverso ipotesi e identificazione, nonché con arguzia e audacia, le risposte creano una nuova colonna sonora da un punto di vista autistico. Dipanandosi, il film assume i ritmi e le ripetizioni delle attività dei bambini, diventando un giocoso omaggio al linguaggio corporeo dell’autismo.

 

 

«Nelle sue ricerche per questo videosaggio, la professoressa Janet Harbord si chiede come i film realizzati in ambito clinico abbiano contribuito a come l’autismo è stato immaginato e definito in termini medici negli ultimi settant’anni. Dal momento che questi film sono conservati in archivi ad accesso limitato, il loro significato storico viene spesso trascurato, mentre altri hanno trovato spazio online su canali di filmati medici, dove però agli spettatori viene richiesto di esplorare lo strano e bizzarro mondo delle riprese cliniche del passato. In questo caso, invece, Harbord recupera uno di questi filmati clinici e lavora insieme a persone autistiche per rielaborarlo da una prospettiva autistica.

Il film di partenza fu realizzato dallo psichiatra infantile Elwyn James Anthony nel dipartimento infantile del Maudsley Hospital nel 1957. Anthony utilizza i filmati come metodo per definire le categorie diagnostiche attraverso le sue osservazioni del comportamento dei bambini. Il film non tratta solamente di autismo, ma anche di altre “condizioni” che all’epoca venivano classificate nel gruppo delle “psicosi”.

Il compito di interpretare il comportamento di questi bambini spetta ora agli intervistati autistici. Per le tre persone intervistate, Ash Loydon, Sophie Broadgate e Ethan Lyon, i movimenti e i gesti dei bambini vengono reinterpretati e diventano espressioni di piacere e disagio, oltre che necessarie autostimolazioni e comunicazioni divergenti.

La registrazione è stata eseguita in uno studio podcast a Soho, a Londra, nel maggio 2023. Ogni persona è stata intervistata separatamente. Dopo avere trascritto le registrazioni, è stata creata una traccia vocale ricca e varia, che è stata inserita nel filmato montato. Alcune parti del filmato sono state mandate in loop e ripetute per aiutare lo spettatore a soffermarsi sulle reazioni a determinati movimenti. Conseguentemente, il film si autoriproduce in un pattern autistico di ripetizione ed eco.»
– Janet Harbord

Informazioni

Paese

Regno Unito

Anno

2024

Durata

18'4"

Categoria

Documentario

Origine dei materiali d’archivio

Film realizzati dallo psichiatra infantile Elwyn James Anthony nel 1957

Lingua originale del film

Inglese

Montaggio

Sasha Litvineseva

Musica

Tom Fisher

Suono

Tom Fisher

Produzione

Whalebone Films

Biografia del regista

Janet Harbord scrive di archeologia cinematografica e di storie nascoste del cinema. Insegna filosofia del cinema presso il Centre for Film and Ethics alla Queen Mary University di London ed è l’autrice di Ex-centric Cinema (2016), Chris Marker: La Jetée (2009) e The Evolution of Film (2007).