Archivio Aperto XVII edizione                    24–27.10.2024                   

The Art of Memory

Arte raffinata e complessa, la memoria si esercita, secondo una tradizione millenaria, con vere e proprie tecniche. Si ricorda grazie alle immagini e agli spazi, nella notissima utopia del teatro della memoria, ma si ricorda anche, così sosteneva Giordano Bruno, tramite i sentimenti e le emozioni. E forse ricordando e provando emozioni in realtà si pensa, come suggeriscono le teorie della contemporaneità sull’intelligenza emotiva.

The Art of Memory

Ma se la memoria si esercita con svariate tecniche di annotazione – e cosa sono i film di famiglia, se non una tecnica di annotazione della vita giorno dopo giorno? – allora si esercitano allo stesso modo anche i sentimenti e i desideri. Questione di pratica, quindi. E questione di fatica, parola sparita dall’alfabeto del successo che misura le nostre vite nel tempo presente. Eppure senza la fatica del quotidiano non si dà gioia, termine quanto mai lontano da quello di successo. Ce lo facciamo insegnare, quest’anno, da Goliarda Sapienza, che nella sua scrittura libera impastata di memoria e sensi, ci ha ricordato che anche la gioia, proprio come la memoria, è un’arte che si apprende  – non senza fatica! – e dunque si può raccontare. Nelle prime righe di quel romanzo ormai di culto e dalle vicende accidentate e dolorose, L’arte della gioia, mai pubblicato in vita dalla scrittrice e attrice che quest’anno avrebbe compiuto cento anni, la protagonista Modesta si rivede bambina – «ed eccovi me a quattro, cinque anni, in uno spazio fangoso che trascino un pezzo di legno immenso» – e sembra proprio che guardi e commenti insieme a noi un frammento di un film di famiglia.

 

Talismano del ricordo, attivatore di narrazioni dove la vita si espande nella dimensione immaginifica, propulsore di un futuro da scrivere, il cinema del quotidiano in piccolo formato è la nostra palestra. Rivederlo nella fatica del gesto ripetuto e ricorrente, significa portare giorno dopo giorno il nostro sguardo e il nostro pensiero verso le traiettorie rischiose di un tuffo, di un salto, di una capriola in discesa, di un vorticoso girotondo da fare assieme. E sì, assieme possiamo cadere e può cadere anche il mondo, come nella filastrocca che abbiamo cantato da bambini, ma questo si chiama rischiare la rivoluzione del cambiamento. Con l’arte della memoria e quella della gioia.

 

La XVII edizione di Archivio Aperto si terrà dal 24 al 27 ottobre 2024 a Bologna.

 

Contenuti dell’edizione