Un’installazione fotografica ricavata dai film della selezione d’archivio Vieni…ti porto a vedere una chimera.
Manel Pons Romero ci propone una selezione sulla selezione, 1 secondo di immagini — – per un totale di 18, come il numero di immagini che si susseguono in un secondo di ripresa Super8 — volti a prolungare il piacere della scoperta naturale e del mistero che vi si cela all’interno delle sue misteriose e affascinanti metamorfosi. Le stampe sono fatte su carta molto sottile ed organica, di pochi grammi. Il passaggio al bianco e nero e la disposizione verticale delle immagini sono scelte fatte per cortocircuitare lo sguardo in maniera leggera, in connessione con la nostra immaginazione.
Manel Pons Romero, in linea con la sua ricerca fotografica, si è interessato alle immagini meno figurative e più evocatrici di altre nature interiori con l’obiettivo di superare i confini tra noi e la natura, un’invenzione di cui bisogna liberarsi.
C’è un vero piacere nel guardare attraverso gli occhi di chi guarda la natura, filtrata a sua volta dallo sguardo della camera, soprattutto quando essa ci consente di giocare. Questa mostra fotografica è in qualche modo la continuazione di questa dilettevole ricerca verso nuove visioni e nuove sensazioni.
Information
Director’s biography
Barcellonese a Parigi, il suo percorso artistico è una ricerca aperta del nostro rapporto con la città, attraverso la performance e la fotografia.
A Bologna fu già alla fine degli anni 90’, quando seguì il laboratorio teatrale di Giuliano Scabia e lavorò con Lucio Dalla, nello spettacolo Enzo Re.
In fotografia, la sua ricerca si consacra ai dettagli infra-ordinari, realtà nascoste trovate negli interstizi della città. Segue i precetti dell”’infrasottile” di Marcel Duchamp e definisce il suo lavoro come infrafotografia.