La nott’e’l giorno 

(Gianni Castagnoli, Super8, Italia 1976, 45’)

Introduzione a cura di Mirco Santi e Paolo Simoni (Fondazione Home Movies).

Il film si avvale di una struttura composita, ricavata dal montaggio di materiale originale girato nel corso di tre anni in città, ambienti, situazioni differenti, in condizioni di luce (anch’essa ambiente) tra le più disparate, sotto l’unico auspicio del giorno e della notte (Gianni Castagnoli).

La Fondazione Home Movies presenta il restauro e l’edizione 16mm e video del film realizzata nel 2024 del “film più minuziosamente e magistralmente montato di tutto il cinema italiano” , secondo Alberto Farassino.

Castagnoli viene “dopo l’underground” e si può affermare che fa dello sperimentalismo come respira, poiché per lui “l’uomo con la macchina da presa” non è né un’eccezione né una metafora: il dato più rilevante dei suoi film è, infatti, il senso del tempo e della luce, in altri termini del corpo che con la macchina da presa trascrive, documenta, vive i suoi ritmi biologici.

— Adriano Aprà