Sulla terra leggeri
Fuori concorso                   

Sulla terra leggeri

Sara Fgaier

Film di apertura

 

Gian, un professore di etnomusicologia sessantacinquenne, lotta con l’oscurità causata da un’improvvisa amnesia. Perseguitato da frammenti di passato, che emergono nella sua mente con l’apparenza sgranata di remote immagini d’archivio, riceve dalla figlia Miriam, trattata come un’estranea, un diario da lui scritto a vent’anni. Gian si rende conto che ruota tutto intorno a Leila, la donna franco tunisina con cui ha scoperto l’amore nello spazio di una notte. Chi è questa donna che ha avuto una tale importanza nella sua vita? Come è possibile che l’abbia dimenticata? L’indagine risveglia la sua memoria, lo fa tornare alla scena primaria del film, quella di un lutto celebrato tra note orientali di tè profumati e dolci a forma di fiori. Attraverso i suoi Sé passati e grazie al profondo amore per la donna, Gian ha la forza di riscoprirsi padre e di accettarsi vedovo, affrontando la prova più difficile: accettare di aver perso qualcuno e imparare a ritrovarlo.

 

 

«Sulla Terra leggeri è un film sulla perdita e sul tentativo, a volte disperato, di ritrovare ciò che si è perduto: la memoria, un amore, ma anche un’ epoca del passato – rievocata dagli archivi con i suoi personaggi muti e reali che prima di Gian hanno  amato, perduto, pianto, riso, vissuto – e un orizzonte mitico, evocato da antichi  rituali, capace di creare un dialogo familiare tra vivi e morti, di dare un senso  collettivo e cosmico ai destini individuali.  

L’assenza di memoria genera in Gian una fantasmagoria di immagini e allucinazioni ad occhi aperti. Il ricordo causa un cambiamento, un’apparizione, un’epifania. La parola chiave che mi ha guidato è: frammentazione. L’irruzione di immagini e flash frammentari che riescano a raccontare la sua confusione. Riuscire a rendere lo spettatore testimone di questo processo di deterioramento. E c’è qualcosa che ha a che vedere con sentire che c’è un’epoca che se ne sta andando e una forma di amare. Perché quando qualcuno se ne va non muore solo quella persona, muore un  mondo con lei, un’epoca. E l’archivio è l’epoca. Per questo è così importante legare il racconto con la consistenza dell’archivio.»

– Sara Fgaier

Informazioni

Paese

Italia

Anno

2024

Durata

95'

Categoria

Fiction

Origine dei materiali d’archivio

Società Umanitaria - Cineteca Sarda di Cagliari; Cinémathèque de Toulouse; Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia; Archivio Cinescatti di Lab 80 film; Fondazione Cineteca di Bologna; Fondazione Ansaldo (Gruppo Leonardo); Collezione Caproni, Provincia autonoma di Trento; Mario Ciampolini E Luigi Cassanello del Cineclub Fotovideo Genova Footage Farm; Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale National Archives and Records Administration; Collezioni Museo Nazionale del Cinema – Torino; Nederlands Instituut voor Beeld en Geluid; Prelinger Archives; Collection Ciclic Centre-Val de Loire; Aeronautica militare

Lingua originale del film

Italiano e Francese

Sceneggiatura

Sara Fgaier, Sabrina Cusano, Maurizio Buquicchio

Fotografia

Alberto Fasulo

Montaggio

Aline Hervé, Sara Fgaier, Enrica Gatto

Musica

Carlo Crivelli

Suono

Adriano Alampi, Riccardo Spagnol

Produzione

Limen, Avventurosa, Dugong Films, con Rai Cinema

Distribuzione

Luce Cinecittà

International Sales

Rai Cinema International Distribution

Biografia del regista

Sara Fgaier è una regista, montatrice e produttrice italo-tunisina. Ha diretto i cortometraggi L’umile Italia (2014, Giornate degli Autori) e Gli anni (2018, Orizzonti), che ha vinto l’EFA come Miglior Cortometraggio Europeo e il Nastro d’Argento.  Sulla terra leggeri (2024) è il suo primo lungometraggio, presentato in Concorso Internazionale al Festival di Locarno.

Come montatrice e produttrice ha realizzato, tra gli altri, La bocca del lupo (2009) e Bella e perduta (2015) di Pietro Marcello.