ARCHIVIO APERTO – XV EDIZIONE
Bring the archive into the world
Bologna, 20>24 ottobre 2022
Protagonista anche oggi la competizione internazionale dedicata ai film di found footage, con la proiezione di 10 delle 16 pellicole in concorso, tra cui Nazarbazi di Maryam Tafakory, sguardo sull’Iran di ieri ed oggi. E ancora il workshop dedicato alla nuova figura dell’Archive Producer, il focus su Gianni Celati cineamatore, la terza e ultima parte della retrospettiva su Marie Menken e la maratona notturna dedicata ai cento anni della pellicola 9,5mm su Fuori Orario.
Si apre con un workshop la terza giornata di Archivio Aperto, il festival di Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia di Bologna dedicato alla riscoperta del patrimonio cinematografico privato e sperimentale. Sabato 22 ottobre alle 11 il DAS Dispositivo Arti Sperimentali (via del Porto, 11/2) ospiterà il workshop Accesso e riutilizzo del patrimonio audiovisivo: il ruolo dell’Archive Producer, in collaborazione con CNA Emilia-Romagna, rivolto a produttori, registi e studenti e legato al ruolo dell’Archive Producer, figura ibrida ed emergente nel mercato italiano, a metà tra il ricercatore d’archivio e il produttore, capace di seguire lo sviluppo dell’opera audiovisiva in tutte le sue fasi. L’incontro vedrà la partecipazione di professionisti tra i più affermati in questo momento in Italia, come Daniele Ongaro, Alessia Petito e Sila Berruti, oltre a Andrea Meneghelli della Cineteca di Bologna, Cristiano Migliorelli dell’Archivio Luce, Luca Ricciardi di AAMOD – Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico e Michele Manzolini di Home Movies, moderati da Claudio Giapponesi, Presidente CNA Cinema e Audiovisivo Bologna e produttore.
A partire dalle ore 11 inizia all’Auditorium DamsLAB (Piazzetta Pasolini 5/b) la lunga giornata di proiezioni di 10 dei 16 film in competizione per il concorso dedicato alle opere di found footage. Listen to the beat of our image di Audrey Jean-Baptiste e Maxime Jean-Baptiste parla dell’espropriazione da parte del governo francese, 60 anni fa, di 600 guianesi per stabilire un centro spaziale a Korou, nella Guyana Francese.
Condition d’élévation (State of Elevation) di Isabelle Prim, in anteprima italiana, è una singolare fiction ambientata nello spazio e costruita con gli eccezionali archivi del Centre national d’études spatiale, l’agenzia spaziale francese.
Infine Film Diaries di Milica Jovcic e Nenad Cosic, basato su filmati di repertorio in 9,5 mm girati da cineamatori di Belgrado tra le due guerre mondiali, in cui l’archivio privato di una famiglia diventa riflesso della storia jugoslava.
Le proiezioni riprendono alle 14.30 con cinque proiezioni, di cui quattro anteprime italiane: Home When You Return di Carl Elsaesser, presentato alla Berlinale 2022, melodramma sperimentale che prende spunto dai film della cineasta amatoriale Joan Thurber Baldwin realizzati negli anni Cinquanta.
A seguire Sensitive Material dell’ucraina Nataliya Ilchuk, storia di traumi familiari nella cornice dell’oppressivo giogo sovietico degli anni ’70 e ’80.
Nazarbazi di Maryam Tafakory, vincitore del premio come miglior cortometraggio 2022 all’IFFR – International Film Festival Rotterdam: Nazarbazi, letteralmente il gioco degli sguardi, è un film sull’amore e sul desiderio nel cinema iraniano, dove rappresentazioni dell’intimità e del contatto tra donne e uomini sono proibite.
Lavorando su materiale d’archivio proveniente dall’Iranian Cinema Archive, il film si concentra principalmente sulle immagini di donne i cui corpi sono stati cancellati, vittimizzati e sottoposti a censura nel cinema post-rivoluzione. L’italiano Terra dei Padri (Fathers’ Land) di Francesco Di Gioia, ripercorre la storia del poeta libico Fadil Hasin Ash-Shalmani, deportato a Favignana tra il 1913 e il 1920, le cui parole aggiungono un tassello a un fatto storico poco documentato: la deportazione di numerosi civili nei primi anni di occupazione italiana in Libia.
Red Africa di Alexander Markov, che ricostruisce l’amicizia ambigua offerta dall’Unione Sovietica alle giovani nazioni africane, resesi indipendenti all’inizio degli anni Settanta.
A partire dalle 20.30 al Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini 2/b) le proiezioni degli ultimi tre film in concorso della giornata: Teorema de Tiempo (Time Theorem) di Andrés Kaiser, in anteprima italiana, in cui il regista esplora l’eredità in pellicola lasciata dai nonni, tipografi e registi amatoriali in segreto; Dreams From The Left Eye di Stanislav Bagdia, ancora un’anteprima italiana, cortometraggio sperimentale basato sulla vita di Oleg Prusov, giovane artista e poeta di Vitebsk, Bielorussia, vissuto alla fine del secolo scorso e prematuramente scomparso all’età di 26 anni, e 1970 di Tomasz Wolski, una delle voci più importanti del cinema documentario polacco contemporaneo, sulle proteste negli anni Settanta dei lavoratori della Polonia comunista contro il rincaro dei pressi e la feroce repressione delle milizie speciali.
All’attività di cineasta amatoriale di Gianni Celati sono dedicati i due appuntamenti Materiali Celati in programma al DAS Dispositivo Arti Sperimentali (via del Porto 11/2): alle 15 la proiezione di alcune pellicole di Celati e l’incontro con Gabriele Gimmelli e Paolo Muran, regista de La vita come viaggio aziendale (Italia, 2006) che sarà proiettato alle ore 17. Alle 19 la terza e ultima parte del programma di proiezioni dedicato alla cineasta sperimentale newyorkese Marie Menken: tra i corti Andy Wahrol, dedicato al grande artista di cui la Menken fu collaboratrice.
Infine, a partire dall’1 e per tutta la notte HOMEMOVIES 110. Il Pathé Baby compie 100 anni (1922-2022), la maratona che Fuori Orario su Rai Tre dedica alle pellicole 9,5mm provenienti dall’archivio bolognese: tra i film quelli provenienti dal Fondo Pippo Barzizza, direttore d’orchestra e cineasta capace di ricreare in casa atmosfere alla George Meliès, “La vita quotidiana durante la guerra”, con filmati che raccontano il viaggio dei soldati italiani in Ucraina ripreso nel 1942 dal sottotenente Enrico Chierici (1914-2001), e le scene familiari della Roma occupata e della Liberazione del giugno 1944; o ancora Bologna in una serie di pellicole girate tra il 1926 e il 1940, tra scene di vita quotidiana, partite allo stadio ed eventi grandiosi come il passaggio della Mille Miglia.
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