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15.11.2024

Intervista a Ho Rui An

Intervista a Ho Rui An

Di seguito, pubblichiamo qualche domanda rivolta al regista Ho Rui An in merito al suo film in concorso 24 Cinematic Points of View of A Factory Gate in China.

Archivio Aperto esplora il tema della memoria e degli archivi. In che modo il tuo film intercetta questo tema? Quali elementi del film sottolineano questa esplorazione della memoria?

 

Il mio film utilizza estratti da oltre un secolo di rappresentazioni cinematografiche del lavoro industriale. Gran parte del mio lavoro si avvicina alla storia del cinema come forma di memoria collettiva in quanto in ogni immagine sono inscritte le apparenze di un dato tempo. È per questo motivo che ogni film di finzione diventa inevitabilmente nel tempo una sorta di documentario: quanto più lungo è il tempo che separa lo spettatore dal periodo in cui il film è stato realizzato, tanto più il film viene apprezzato meno per la sua narrativa o per la sua abilità artistica e più per i dettagli catturati di un determinato periodo.

 

In che modo le immagini di archivio influenzano la costruzione della narrazione? Puoi parlarci di una sequenza nel tuo film in cui le immagini di archivio hanno trasformato o arricchito il messaggio che intendevi comunicare?

 

Questo è in realtà il mio primo film in cui l’intera narrazione è raccontata attraverso immagini d’archivio. Per me, questo progetto riguarda soprattutto il raccontare storie industriali attraverso storie cinematografiche per riflettere come il cinema e l’industria siano stati profondamente intrecciati nel corso del XX secolo. Era logico utilizzare esclusivamente found footage poiché c’era già così tanta storia che poteva essere spiegata in ogni film.

 

Quali sono i film found footage o sperimentali che hanno avuto un ruolo importante per la tua formazione?

 

Questo film è ispirato all’analisi fondamentale del regista tedesco Harun Farocki sul rapporto tra cinema e fabbrica, esplorato nel suo film saggio, Workers Leaving the Factory. Tutta la sua attività di regista e scrittore è stata incredibilmente influente nel modo in cui mi avvicino al cinema.