Di seguito, riportiamo alcune domande poste alla regista Sanaz Sohrabi in merito al suo film in concorso Scenes of Extraction.
Che tipo di lavoro hai fatto sui materiali d’archivio per il tuo film?
Diciamo che “rimaterializzo” sempre i film e le fotografie d’archivio con cui lavoro. Questo include la stampa delle fotografie e il loro rifacimento, la realizzazione di collage digitali, la creazione di sovrapposizioni e giustapposizioni e la riflessione sugli spazi negativi e positivi che creo attraverso i collage. Penso molto al lavoro con gli archivi come a una forma di incontro o di zona di contatto, che è affettiva, materiale e storica. Questo processo di ri-filmatura, ristampa e creazione di collage digitali è anche un’altra forma di incontro. In Scenes of Extraction, con l’aiuto del mio straordinario designer CGI (Siavash Naghshbandi) ho creato dei rendering geologici in CGI a partire dai rilievi aerei d’archivio e dai primi rilievi fotogrammetrici catturati attraverso la cintura petrolifera iraniana. Questi filmati e fotografie d’archivio sono stati inseriti in diversi software per creare un rendering spaziale imparziale e incompleto dei campi petroliferi e i risultati sono stati davvero affascinanti. Si trattava di rivisitare questi immaginari geologici che all’epoca erano considerati altamente tecnici, comprensivi e utopici, ma che in realtà erano altamente distruttivi e imparziali.
Ci puoi parlare meglio di come i filmati amatoriali sulle misurazioni geologiche mostrino risvolti etnografici, antropologici e sociali?
Queste riprese amatoriali offrono una prospettiva molto diversa sul rapporto tra colonizzatore e colonizzato. Vediamo come la telecamera amatoriale sia sempre presente e vicina ai lavoratori locali, alle loro famiglie, agli eventi sociali e ai diversi campi geologici a cui non potremmo accedere attraverso la documentazione ufficiale della British Petroleum. La telecamera ufficiale della compagnia petrolifera aveva un effetto alienante e astratto che spesso portava alla cancellazione delle dinamiche del lavoro. In questi filmati amatoriali abbiamo un resoconto crudo dello scambio coloniale, certamente più violento e non filtrato. Il filmato non è completamente adattato alla propaganda ufficiale della compagnia petrolifera, ma porta con sé la propria impronta ideologica e le proprie sinergie di potere.
Vuoi suggerire qualche titolo di film di found footage e/o film sperimentali importante per la tua formazione?
Suggerisco Mother Dao, A Turtlelike di Vincent Monnikendam, The Halfmoon Files di Philip Scheffner e An Unusual Summer di Kamal Aljafari.