Past Forward – Archive Film Lab è il nuovo laboratorio di consulenza e tutoring per documentari italiani lungometraggi in fase di produzione o post-produzione, basati prevalentemente su filmati e materiali d’archivio, organizzato da Archivio Aperto in collaborazione con Bio to B – Industry Days.
Oltre ad avere riscontri e circuitazioni in festival e rassegne, i documentari basati sugli archivi e film di found footage sono sempre più presenti e visibili nei circuiti distributivi, su canali TV e piattaforme. Si tratta di un settore produttivo e di mercato audiovisivo dallo spiccato interesse e potenziale, che genera e richiede esperienze e opportunità professionali specifiche. La call pubblica ha portato alla selezione di 6 progetti, su 20 ricevuti, che avranno l’opportunità di partecipare ad un percorso di formazione e consulenza che metterà a disposizione dei partecipanti, in una sessione di feedback approfondito in presenza (Bologna, 16-17 aprile) e due successive sessioni online. Il laboratorio condurrà a uno showcase finale all’interno di Bio to B – Industry Days (7 giugno 2025), di fronte a una platea di decision maker.
Le tutor del laboratorio sono affermate professioniste della regia, del montaggio e delle ricerche, con esperienze specifiche e di rilievo nel riutilizzo di materia d’archivio: la montatrice Ilaria Fraioli, la regista Martina Parenti e la archive producer Alessia Petitto.
I progetti selezionati
De Mislykkede
Regia: Davide Rizzo (Italia, produzione: Naffintusi)
Dalla Scandinavia al Sud Italia, fino all’America Latina, De Mislykkede – I falliti – racconta la straordinaria epopea dell’Odin Teatret, la compagnia nata dal rifiuto delle accademie che ha trasformato il fallimento in una rivoluzione teatrale.
Il maestro di incapacità
Regia: Benedetta Valabrega (Italia, produzione: ZaLab Film)
Un viaggio in Cina, dagli anni Settanta fino a oggi, attraverso i diari e le immagini d’archivio di Carlo Laurenti, saggista e traduttore di opere classiche cinesi. Non una biografia, ma una riflessione errante, come il suo protagonista.
Il padre del deserto
Regia: Alessandro Focareta (Argentina, Italia, Repubblica Dominicana, produzione: Apolide Film)
Carlo, padre del regista, vive in un piccolo paese dell’Appennino sannita, lavora la terra e raccoglie i fiori che depone sulla tomba di sua moglie Carmela. Tra archivi famigliari e immagini di repertorio emerge un territorio segnato da un drammatico spopolamento.
L’indice di Apgar
Regia: Valentina Noya (Italia, produzione: Tekla Films)
L’indice di Apgar racconta da un punto di vista intimo e personale la ricerca sul rapporto interrotto di Valentina, la regista, con il fratello Andrea, a partire dal passato, ripercorrendo tre generazioni attraverso il cinema di famiglia del nonno, il regista sardo Fiorenzo Serra.
Le due madri
Regia: Giulia Di Maggio (Italia, produzione: Nefertiti Film)
Dopo l’improvvisa morte della madre Angela, la regista inizia a filmare le sue nonne materne. Nel frattempo, un regalo inatteso fa capolino in soffitta, un vecchio borsone contenente 40 diari datati 1973-2016: i diari della vita di Angela. La sua voce guida il viaggio tra il presente delle riprese e il passato degli archivi storici e familiari.
Selvaggia ossessione
Regia: Gaetano Crivaro, Margherita Pisano (Italia, produzione: Mommotty, Ruga Film)
Un film di montaggio che utilizza più di 60 anni di racconti di una delle operazioni di sviluppo turistico più importanti del Mediterraneo – “l’invenzione della Costa Smeralda” – alla ricerca dei modi attraverso i quali si costruisce un immaginario.
Tutor di progetto
Ilaria Fraioli è nata e vive a Roma. Diplomata nel 1990 in montaggio al Centro Sperimentale di Cinematografia, si laurea in seguito in Arti e Scienze dello Spettacolo all’Università La Sapienza e ottiene un master in Studi e Politiche di Genere. Esercita la sua attività di montatrice in modo eclettico e sperimentale, in costante e intensa ricerca sul piano linguistico, con una particolare attenzione per il cinema di realtà e il riutilizzo dei materiali di archivio. Su questa strada ha incontrato diversi registi e produttori che le hanno permesso di esprimersi in modo creativo. Ha fatto parte della giuria del Premio Solinas Documentario per il Cinema ed è docente di montaggio in alcune delle principali scuole di cinema in Italia. È stata finalista ai Nastri d’Argento per il miglior montaggio con i film Riprendimi di Anna Negri e Vogliamo anche le rose di Alina Marazzi. Un elenco parziale e non cronologico dei principali autori con cui ha collaborato per film, cortometraggi, serie, videoclip, programmi televisivi video-istallazioni, comprende Alina Marazzi, Stefano Savona, Marco Bertozzi, Anna Negri, Davide Ferrario, Costanza Quatriglio, Marco Giusti, Ascanio Celestini, Studio Azzurro, Pif, Francesca Comencini, Francesca Mazzoleni, Valentina Monti, Adele Tulli, Ivan Cotroneo, Maura Delpero, Paola Randi, Sebastiano Riso, Chiara Cremaschi e Sebastiano D’Ajala Valva.
Martina Parenti si è laureata in Storia e Critica del Cinema presso l’Università Cattolica. Dal 2007 lavora con Massimo D’Anolfi. Insieme nel 2007 hanno realizzato I promessi sposi, presentato al Festival di Locarno e premiato al Festival dei Popoli e a Filmmaker a Milano. Nel 2009 anche Grandi speranze è presentato a Locarno. Nel 2011 Il castello viene selezionato in numerosi festival internazionali (tra cui Cinema du Réel, Visions du Réel, RIDM Montreal), e premiato a HotDocs Toronto, EIDF Seoul, IDA Awards a Los Angeles e Torino Film Festival. Nel 2013 Materia oscura viene presentato alla Berlinale (Forum) e inizia un lungo percorso festivaliero, ricevendo diversi riconoscimenti. Nel 2015 L’infinita fabbrica del Duomo è in anteprima al Festival di Locarno e vie distribuito da Lab80. Nel 2016 Spira mirabilis partecipa in concorso alla 73. Mostra del Cinema di Venezia, la distribuzione italiana sarà di IWonder. Anche Blu (2018), co-prodotto con Rai Cinema, viene presentato in anteprima mondiale a Venezia, come nel 2020 Guerra e pace, nella sezione Orizzonti. Il mediometraggio Una giornata nell’Archivio Piero Bottoni (2022) debutta al Torino Film Festival. Il successivo lavoro Bestiari, erbari, lapidari (2024) è in anteprima fuori concorso alla Mostra di Venezia, in concorso a IDFA dove vince il premio per la miglior regia, e viene distribuito in Italia da Luce Cinecittà. Sempre del 2024 è Un documento, in anteprima a Filmmaker Film Festival.
Alessia Petitto si laurea in Archeologia e ottiene un master in Scrittura Creativa. Nel 2009 inizia a lavorare nel campo dell’audiovisivo come ricercatrice d’archivio principalmente per il programma televisivo La storia siamo noi ma anche per documentari destinati al mercato internazionale. Segue corsi di formazione alla Cineteca di Bologna ed all’INA in Francia, approfondendo i vari aspetti della filiera del materiale di repertori dalla gestione dei diritti al restauro dei supporti in pellicola. Membro dei network di categoria Archive Valley (Francia) e Focal (UK), ha lavorato alle ricerche di archivio tra gli altri per i lungometraggi Martin Eden di Pietro Marcello, Marx può aspettare di Marco Bellocchio e Leonora addio di Paolo Taviani.
Informazioni e contatti
Past Forward – Archive Film Lab è coordinato da Sergio Fant per Archivio Aperto e da Caterina Mazzucato per Bio to B – Industry Days.
Per informazioni ulteriori si prega di contattare: pastforward.archivefilmlab@gmail.com