Programmi                   

Archivio Aperto XVII edizione

Art & Experimental Film: La nott’e’l giorno

Art & Experimental Film: La nott’e’l giorno

Art & Experimental Film è un progetto realizzato dalla Fondazione Archivio Home Movies in stretta collaborazione con autori, archivi, istituzioni culturali, gallerie e curatori indipendenti, nato con lo scopo di rileggere in chiave contemporanea la produzione di artisti e filmmaker italiani tra i più significativi dell’epoca d’oro del Super8 (e degli altri formati ridotti), recuperandone il carattere performativo, la materialità della pellicola e la dimensione estetica e percettiva.

 

La nott’e’l giorno – Gianni Castagnoli

(Super8, Italia 1976, 45’)
Presentazione del restauro e dell’edizione 16mm e video del film (2024).

 

Alla memoria di Adriano Aprà (1940-2024)

 

La Nott’e’l giorno (Super8, 1976) di Gianni Castagnoli (1946-2007) è un film mitico, misterioso e maledetto.  ‘Mitico’ perché rappresenta al medesimo tempo un’eccezione e una summa del cinema sperimentale italiano. Realizzato fuori tempo massimo, quando le esperienze dell’underground e della cooperativa di distribuzione del cinema indipendente si stanno dissolvendo, viene proposto nei festival e nelle rassegne fino alla metà degli anni Ottanta. Acclamato da alcuni come capolavoro, diventa presto invisibile. La Nott’e’l giorno, il cui titolo riprende il verso di una canzonetta del musicista Claudio Monteverdi, continua a essere citato senza essere più proiettato. Mitica è anche la “protagonista” e, come vedremo, co-autrice, Patrizia Vicinelli (1943-1991), poetessa d’avanguardia e figura che ha attraversato obliquamente – e sempre lasciando un’impronta – esperienze letterarie, performative e cinematografiche. Vicinelli è compagna di vita di Castagnoli. La Nott’e’l giorno nasce esperienza in comune della coppia: è a suo modo un’opera politica in quanto intima e minimalista, ma uscita proprio quando il cinema indipendente italiano ha virato verso una militanza esplicita, al servizio della lotta politica e verso l’uso del videotape. Tanto da fare apparire La Nott’e’l giorno inattuale nel contesto italiano. Ed è un film fuori formato: il Super8, non appena glorificato come il formato del futuro del cinema indipendente nella rassegna Dimensione Super8 (Filmstudio, Roma 1975) cede il passo al più versatile e rivoluzionario video. È curioso notare una frase nella nota biografica che accompagna il film, dove è scritto che Castagnoli “si è imposto dedicandosi alla definizione estetica e produttiva del Super8”. E infatti La Nott’e’l giorno è un film ossimoro, un kolossal in formato ridotto, arrivato troppo tardi, e che ha avuto pochi estimatori e soprattutto in Francia. Resta un film che almeno nelle intenzioni dell’autore avrebbe scardinato i canoni produttivi del cinema sperimentale, con l’ambizione di tracciare una nuova strada, avvalendosi di contributi speciali come la colonna sonora originale di Alvin Curran, tessitura perfetta sul ritmo vorticoso delle immagini. 

 

‘Misterioso’ perché in fondo sappiamo (ancora) troppo poco di questo affascinante film e della sua storia. La Nott’e’l giorno ci appare estremamente frammentato ed errante: è infatti il frutto della ricomposizione di inquadrature riprese durante i viaggi in Europa, America del Nord e Africa mediterranea nel corso di tre anni, e non si appoggia a una struttura narrativa classica. Secondo Castagnoli “questo film non è un diario di viaggio, come ha scritto qualcuno… Diciamo che è un giallo tra virgolette senza violenze senza omicidi senza pistole” (dichiarazioni a La Repubblica, 11 dicembre 1981). C’è un incipit con una coppia e una bambina (Mimmi, la figlia di Patrizia), poi spostandosi la coppia da Bologna, la città di Castagnoli e Vicinelli, si incontrano amici con i quali si condividono esperienze di vita (e la droga) e, tra le ombre, si palesano presenze enigmatiche. Vi si riconoscono (ma non facilmente) Annabella Miscuglio, Michele Avantario e Edouard de Laurot, il franco polacco dai mille nomi e pseudonimi, fondatore assieme a Jonas Mekas di “Film Culture”, uomo dal passato avventuroso. La storia di Lada Laudański giovanissimo che combatte contro i nazisti nella Resistenza di Varsavia e più tardi protagonista della scena cinematografica e letteraria newyorkese, sarà poi ricordata dallo stesso Mekas e da pochi altri. Ma è la bolognese Patrizia a trasfigurare con la sua presenza misteriosa l’immaginario americano e noir di cui il film si alimenta. La nott’e’l giorno ha lasciato traccia nei cataloghi dei festival e nei programmi delle rassegne, ma difficilmente sapremo esattamente in quale forma e versione il film fu proiettato. Un’opera che dichiara fin dal principio la sua natura provvisoria di “work in progress”, presentata, come “risultato dell’attuale montaggio”, in una versione da novanta minuti, ricavata da venti ore di pellicola Super8 girata tra il 1973 e il 1976. Ufficialmente fa il suo debutto al IV Festival Internazionale di La Rochelle nel 1976 e nello stesso anno vince il primo premio al Festival International du Jeune Cinéma. Ma il film è già stato proiettato – chissà quale versione in fieri – proprio all’interno della rassegna Dimensione Super8 al Filmstudio di Roma (dicembre 1975) e prima ancora clandestinamente, se prestiamo fede ai ricordi dello stesso Castagnoli, al leggendario Festival international du cinéma expérimental de Knokke-le-Zoute del 1974. Anni dopo approda all’Internationales Forum des Jungen Films del Festival di Berlino (1981) e alla sezione Mezzogiorno-Mezzanotte della Mostra del Cinema di Venezia (1982), curata da Enzo Ungari.

 

‘Maledetto’ perché è stato a lungo, e forse è ancora adesso, un film (di famiglia) estremo, denso di immagini poetiche e di forte impatto estetico, quasi sempre al confine tra la luce e il buio, il visibile e l’invisibile, dove sono intrecciate pulsioni di vita e di morte e dove l’eroina regna. Maledetto in quanto film non finito, né risolto e storicamente difficilmente collocabile, letteralmente fuori dal tempo. E non esiste come opera conclusa. Quella che presentiamo è una versione “cristallizzata” che riprende – presentando però differenze di montaggio –  la prima parte di circa venticinque minuti, già distribuita dal Collectif Jeune Cinéma di Parigi e dal Centro Internazionale di Brera a Milano (in copie rispettivamente Super8 e 16mm) e aggiunge la seconda parte, in una edizione di quarantasette minuti montata da Castagnoli qualche anno dopo, a condensare idealmente l’ora e mezzo della prima proiezione ufficiale.

 

Questa edizione di La nott’e’l giorno, restaurata ed editata in pellicola per Art & Experimental Film Collection di Home Movies e per la distribuzione video di RE:VOIR,  è il frutto di un lungo lavoro che prende avvio dal ritrovamento e dall’identificazione delle pellicole originali del montaggio Super8 e del nastro magnetico contenente la colonna sonora. In seguito all’analisi, alla comparazione di questi materiali – scansionati a più riprese – con le copie e le versioni del film rintracciate nel corso delle ricerche, alla consultazione delle fonti scritte e a stampa disponibili, abbiamo cercato di ottenere il miglior compromesso possibile per restituire il film nella versione che ci fu presentata dal suo autore, Gianni Castagnoli, negli incontri avuti con lui prima della sua scomparsa, avvenuta nel 2007.

 

Il risultato della nostra ricostruzione è infatti una versione che ricalca quella che Castagnoli ha lasciato come l’ultima di un numero imprecisato di versioni, dopo vari rimaneggiamenti sulle pellicole originali. Si tratta della edizione di La nott’e’l giorno circolata su supporto video (U-Matic e VHS) nell’ambito di festival, rassegne di cinema indipendente e di arte, emissioni televisive, di cui non abbiamo una data certa di realizzazione ma testimonianze a partire dal 1984 (Milano Poesia. III Festival internazionale di poesia, musica, video, performances, danza e teatro, 26 maggio – 1 giugno).

 

Gli elementi originali alla base del restauro sono due pellicole invertibili Super8 a colori, senza sonoro, e il master della colonna musicale su nastro magnetico un quarto di pollice, appartenenti al Fondo Gianni Castagnoli depositato a Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia, Bologna. Le due pellicole contengono  la prima e la seconda parte dell’ultima versione del film, ovvero l’ultimo montaggio lasciato dall’autore. Le altre pellicole del Fondo che si riferiscono a La nott’e’l giorno presentano assemblaggi, montaggi tematici e cronologici, scarti – ma ha poco senso definirli tali – e in generale riprese diaristiche che compongono il corpus filmico più ampio de La nott’e’l giorno. Sul piano archivistico, ma anche come progetto curatoriale, il girato originale e gli assemblaggi alla base del progetto artistico di La nott’e’l giorno restano tuttora un giacimento di immagini da proiettare, esporre, vedere e rivedere. 

L’immagine è stata scansionata a una risoluzione di 2,5K attenuando, senza cancellarli, i numerosi graffi presenti in alcune parti del film tramite pre-imbibizione. La posa ha cercato di restituire l’estensione e la ricchezza di situazioni estreme di luminosità e colorimetria legate all’uso di diverse emulsioni colore invertibili, Kodachrome, Ektachrome e Agfacolor,  che si alternano, mentre per il suono, il master della colonna sonora musicale partendo da una registrazione su un supporto di alta qualità.

 

L’edizione di La nott’e’l giorno è il risultato di progetti realizzati dalla Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia tra il 2018 e il 2024, che hanno compreso in diverse fasi il restauro, la preservazione digitale degli elementi, le ricerche d’archivio e la presentazione del film. Una versione precedente a questa è stata presentata in una ristampa 16mm nella programmazione di Art & Experimental Film, a cura di Jennifer Malvezzi, Mirco Santi, Paolo Simoni, sul cinema sperimentale e d’artista italiano degli anni Sessanta e Settanta, nell’ambito del Festival Archivio Aperto nel 2018. Successivamente, grazie al Piano straordinario di digitalizzazione MiC del 2019 è stata effettuata la scansione di tutti gli elementi del Fondo Gianni Castagnoli. A partire da questi elementi digitali, grazie anche al contributo della Regione Emilia Romagna, è stato possibile completare le ricerche e realizzare questa edizione (Progetto Archivi Vivi 2024).