Atlas Archivio Aperto, la sezione dedicata all’esplorazione del cinema d’archivio di altri Paesi, rende omaggio alle memorie private argentine, con una selezione di sette film di famiglia girati tra gli anni Venti e gli anni Settanta, conservati presso il Museo del Cine di Buenos Aires.
Fin dalle mie prime incursioni nel mondo dell’archiviazione, sono stato attratto dal non classificato, dallo scarto e dal non finito. Ho trasferito questo fascino nel mio lavoro di regista e archivista. In “La película infinita” (“Il film infinito”), la storia è costruita a partire da frammenti di materiale cinematografico di film argentini mai terminati. In qualità di uno dei fondatori dell’ARCA (Archivo Regional de Cine Amateur), durante la sua esistenza la raccolta, la classificazione e la proiezione di film educativi, pornografici, familiari o semplicemente di frammenti non classificati e non identificati sono sempre stati uno degli obiettivi principali del nostro lavoro. Dal 2015 questo interesse ha potuto finalmente essere inquadrato in una struttura istituzionale, una situazione anomala dal momento che in generale questo tipo di materiali è sempre stato sottovalutato e lasciato da parte dagli archivi istituzionalizzati.
Dal Museo del Cinema della Città di Buenos Aires, sotto la direzione di Paula Félix Didier, un gruppo di appassionati archivisti, ricercatori, studenti, storici e cineasti ha dedicato il proprio tempo a salvare, identificare, classificare, conservare e proiettare numerosi materiali che il tempo e la mancanza di una forte decisione politica avevano abbandonato lungo il percorso.
Il programma che segue è solo un breve assaggio delle diverse collezioni che il museo conserva nei suoi sotterranei.
— Un atlante disegnato al Museo del Cine di Buenos Aires. A cura di Leandro Listorti.
Un ringraziamento a Lucía Ciruelos, Leandro Varela, Joaquín Pedretti, Douglas Machado.